Rapporti verticali L’effettività dei diritti alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. https://diritti-cedu.unipg.it/index.php 2016-08-29T15:57:50Z Joomla! 1.5 - Open Source Content Management L’interesse legittimo nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. 2010-03-22T08:48:01Z 2010-03-22T08:48:01Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=86%3Alinteresse-legittimo-nella-giurisprudenza-della-corte-europea-dei-diritti-delluomo-&catid=107%3Ainteresse-legittimo&Itemid=155&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"> </td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=102&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"> </td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=96&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"> </td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">Valentina Colcelli </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->La Corte europea ha individuato anche nel nazionale interesse legittimo una posizione giuridica soggettiva riconducibile all’ampia nozione di diritto il cui carattere civile è necessario per godere delle garanzie previste dall’art. 6 C.E.D.U. Anche le posizioni del diritto interno che discendenti dal diritto pubblico rientrano nel campo di applicazione dell’articolo 6 per l’aspetto civile, se l’esito del procedimento è determinante per i diritti e le obbligazioni di carattere privato del ricorrente.E’ determinante per la Corte che deve pronunciarsi sulla natura civile o meno dei diritti e delle obbligazioni valutare se nel procedimento interno siano o meno in gioco interessi patrimoniali del singolo. Nel caso in esame Mennitto/Italia ,infatti, la giurisprudenza C.E.D.U. ha riconosciuto la natura di droits et obligations de caractère civil ad una posizione soggettiva – oggetto di controversia tra un privato ed una pubblica amministrazione – che nell’ordinamento italiano è qualificata come interesse legittimo. La scelta indicata, però, non dovrebbe affatto sorprendere se la si legge alla luce della giurisprudenza della Corte europea sul punto del art. 6 ,1§. Essa si colloca perfettamente nel solco delle decisioni assunte dai giudici lussemburghesi sulla qualificazione dei droits et obligations de caractère civil. Accogliere all’interno della nozione di civil rights/droits civil pozioni giuridiche non aventi i caratteri propri del diritto in senso stretto significa dare accesso alla tutela di cui all’art. 6 C.E.D.U. a situazioni giuridiche soggettive che non corrispondono a diritti soggettivi, ma ad una vasta gamma di situazioni giuridiche purché caratterizzate dal carattere della patrimonialità. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"> </td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=102&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"> </td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=96&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"> </td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">Valentina Colcelli </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->La Corte europea ha individuato anche nel nazionale interesse legittimo una posizione giuridica soggettiva riconducibile all’ampia nozione di diritto il cui carattere civile è necessario per godere delle garanzie previste dall’art. 6 C.E.D.U. Anche le posizioni del diritto interno che discendenti dal diritto pubblico rientrano nel campo di applicazione dell’articolo 6 per l’aspetto civile, se l’esito del procedimento è determinante per i diritti e le obbligazioni di carattere privato del ricorrente.E’ determinante per la Corte che deve pronunciarsi sulla natura civile o meno dei diritti e delle obbligazioni valutare se nel procedimento interno siano o meno in gioco interessi patrimoniali del singolo. Nel caso in esame Mennitto/Italia ,infatti, la giurisprudenza C.E.D.U. ha riconosciuto la natura di droits et obligations de caractère civil ad una posizione soggettiva – oggetto di controversia tra un privato ed una pubblica amministrazione – che nell’ordinamento italiano è qualificata come interesse legittimo. La scelta indicata, però, non dovrebbe affatto sorprendere se la si legge alla luce della giurisprudenza della Corte europea sul punto del art. 6 ,1§. Essa si colloca perfettamente nel solco delle decisioni assunte dai giudici lussemburghesi sulla qualificazione dei droits et obligations de caractère civil. Accogliere all’interno della nozione di civil rights/droits civil pozioni giuridiche non aventi i caratteri propri del diritto in senso stretto significa dare accesso alla tutela di cui all’art. 6 C.E.D.U. a situazioni giuridiche soggettive che non corrispondono a diritti soggettivi, ma ad una vasta gamma di situazioni giuridiche purché caratterizzate dal carattere della patrimonialità. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> </tr> <tr> <td> </td> <td> </td> </tr> </tbody> </table> L’applicazione dell’art. 6 CEDU alle controversie relative alla violazione di diritti derivanti da prestazioni assistenziali e previdenziali 2010-03-18T17:12:41Z 2010-03-18T17:12:41Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=83%3Alapplicazione-dellart-6-cedu-alle-controversie-relative-alla-violazione-di-diritti-derivanti-da-prestazioni-assistenziali-e-previdenziali&catid=108%3Aprestazioni-assistenziali&Itemid=156&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=100&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=94&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it"> Valentina Colcelli </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> Ai fini dell’applicazione dell’art. 6 C.E.D.U., perché un diritto si possa dire civile ai sensi del suo § 1 è necessaria la presenza di un quid pluris rispetto alle qualificazioni provenienti dagli ordinamenti nazionali: «the concept of ‘civil right and obbligations’ is not to be interpreted solely by reference to the respondent States domestic law» (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 26 novembre 1997, Stamoulakotos/Grecia, in Racc., 1997- VII, 2648, par. 31:). L’evidenziato approccio da parte della giurisprudenza europea affonda la sua ragione d’essere in alcune considerazioni. In primis, in più di una sentenza i giudici lussemburghesi affermano che «if the contracting states were able at their discretion to classify an offence as disciplinary instead of criminal (…), the operation of the fundamental clauses of Articles 6 and 7 would be subordinated to their sovereign. A latitude extending thus far might lead to results incompatible with the purpose and object of the convention» (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 8 giugno 1976, Engel e altri/ Paesi Bassi, in Racc., 1976, Serie A, pp. 22 - 34, par. 81). Il ragionamento svolto dalla Corte in questa pronuncia ha un valore che supera la fattispecie penale a cui si riferisce, ed è necessariamente estendibile anche alla qualificazione dei diritti a carattere civile. Diversamente, di fatto, non potrebbe essere.[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=100&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=94&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it"> Valentina Colcelli </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> Ai fini dell’applicazione dell’art. 6 C.E.D.U., perché un diritto si possa dire civile ai sensi del suo § 1 è necessaria la presenza di un quid pluris rispetto alle qualificazioni provenienti dagli ordinamenti nazionali: «the concept of ‘civil right and obbligations’ is not to be interpreted solely by reference to the respondent States domestic law» (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 26 novembre 1997, Stamoulakotos/Grecia, in Racc., 1997- VII, 2648, par. 31:). L’evidenziato approccio da parte della giurisprudenza europea affonda la sua ragione d’essere in alcune considerazioni. In primis, in più di una sentenza i giudici lussemburghesi affermano che «if the contracting states were able at their discretion to classify an offence as disciplinary instead of criminal (…), the operation of the fundamental clauses of Articles 6 and 7 would be subordinated to their sovereign. A latitude extending thus far might lead to results incompatible with the purpose and object of the convention» (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 8 giugno 1976, Engel e altri/ Paesi Bassi, in Racc., 1976, Serie A, pp. 22 - 34, par. 81). Il ragionamento svolto dalla Corte in questa pronuncia ha un valore che supera la fattispecie penale a cui si riferisce, ed è necessariamente estendibile anche alla qualificazione dei diritti a carattere civile. Diversamente, di fatto, non potrebbe essere.[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> COLCELLI - Autorizzazioni e concessioni amministrative nella nozione di diritti e obbligazioni di carattere civile ai sensi dell’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo 2010-03-18T11:37:47Z 2010-03-18T11:37:47Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=82%3Aautorizzazioni-e-concessioni-amministrative-nella-nozione-di-diritti-e-obbligazioni-di-carattere-civile-ai-sensi-dellart-6-della-convenzione-europea-dei-diritti-delluomo&catid=106%3Aconcessioni-autorizzazioni-e-licenze&Itemid=154&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=101&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=89&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it"> Valentina Colcelli </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> Al fine di incentivare il mantenimento e la promozione del principio del giusto processo – identificato dalla giurisprudenza della Corte CEDU come integrante l’ordine pubblico oggettivo – i giudici europei dei diritti dell’uomo hanno realizzato un costante ampliamento delle situazioni soggettive che consentono l’azione nel sistema di garanzia delineato dal Trattato. Le pronunce della Corte in tema di art. 6 , § 1, C.E.D.U. sono rilevanti perché dalle stesse si possono desumere posizioni giuridiche soggettive connesse, ma diverse, dal diritto fondamentale che quest’ultima è chiamata ad esaminare ed a promuovere. La Corte ha proceduto, così, all’identificazione di situazioni soggettive in capo ai singoli che prima erano escluse dal novero di quelle che indicano la legittimazione alla richiesta del provvedimento di condanna della Corte per violazione dell’art. 6 C.E.D.U. Seguendo questo percorso si può dire che dalla Corte sono qualificati come civili anche i procedimenti della pubblica autorità attinenti alla concessione o alla revoca di una licenza necessaria per lo svolgimento di alcune attività economiche dei richiedenti (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 23 ottobre 1985, Benthem/Olanda, cit.; Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 27 ottobre 1987, Bengt Pudas/Svezia, cit.; Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 7 luglio 1989, Traktórer Aktiebolag/Svezia, in Racc., Serie A, p. 159; Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 18 febbraio 1991, Fredin/Svezia, in Racc., 1991, Serie A,192). Si riconosce carettere civile, inoltre, ai procedimenti relativi ad autorizzazioni, licenze o altri atti rilasciati da un’amministrazione capaci di condizionare la validità di un contratto tra privati (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 16 luglio 1971, Ringeisen/Austria, in Racc., 1971, Serie A, p. 13.). Tali sono anche quelli relativi alla soppressione o alla sospensione, da parte di una pubblica autorità, del diritto di praticare una professione (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 28 giugno 1978, Konig/Germania, cit., e Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 26 settembre 1995, Diennet/Francia, in Racc., 1995, Serie A, 325-A). [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=101&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=89&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto: colcellivalentina@libero.it"> Valentina Colcelli </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> Al fine di incentivare il mantenimento e la promozione del principio del giusto processo – identificato dalla giurisprudenza della Corte CEDU come integrante l’ordine pubblico oggettivo – i giudici europei dei diritti dell’uomo hanno realizzato un costante ampliamento delle situazioni soggettive che consentono l’azione nel sistema di garanzia delineato dal Trattato. Le pronunce della Corte in tema di art. 6 , § 1, C.E.D.U. sono rilevanti perché dalle stesse si possono desumere posizioni giuridiche soggettive connesse, ma diverse, dal diritto fondamentale che quest’ultima è chiamata ad esaminare ed a promuovere. La Corte ha proceduto, così, all’identificazione di situazioni soggettive in capo ai singoli che prima erano escluse dal novero di quelle che indicano la legittimazione alla richiesta del provvedimento di condanna della Corte per violazione dell’art. 6 C.E.D.U. Seguendo questo percorso si può dire che dalla Corte sono qualificati come civili anche i procedimenti della pubblica autorità attinenti alla concessione o alla revoca di una licenza necessaria per lo svolgimento di alcune attività economiche dei richiedenti (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 23 ottobre 1985, Benthem/Olanda, cit.; Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 27 ottobre 1987, Bengt Pudas/Svezia, cit.; Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 7 luglio 1989, Traktórer Aktiebolag/Svezia, in Racc., Serie A, p. 159; Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 18 febbraio 1991, Fredin/Svezia, in Racc., 1991, Serie A,192). Si riconosce carettere civile, inoltre, ai procedimenti relativi ad autorizzazioni, licenze o altri atti rilasciati da un’amministrazione capaci di condizionare la validità di un contratto tra privati (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 16 luglio 1971, Ringeisen/Austria, in Racc., 1971, Serie A, p. 13.). Tali sono anche quelli relativi alla soppressione o alla sospensione, da parte di una pubblica autorità, del diritto di praticare una professione (Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 28 giugno 1978, Konig/Germania, cit., e Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza del 26 settembre 1995, Diennet/Francia, in Racc., 1995, Serie A, 325-A). [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table>