Respingimento ed espulsione L’effettività dei diritti alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. https://diritti-cedu.unipg.it/index.php 2016-08-29T15:37:57Z Joomla! 1.5 - Open Source Content Management CIERVO-IL SISTEMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA E TUTELA DEI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE SOTTO LA LENTE DEI GIUDICI DI STRASBURGO. UNA BREVE ANALISI DI DUE RECENTI SENTENZE DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO 2014-12-17T23:00:00Z 2014-12-17T23:00:00Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=168%3Aciervo-una-questione-privata-e-di-diritto-interno-la-consulta-dichiara-incostituzionale-il-divieto-di-accesso-alle-tecniche-di-procreazione-medicalmente-assistita-di-tipo-eterologo&catid=41%3Adivieto-di-tortura&Itemid=84&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=436&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=437&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=438&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it">Antonello Ciervo</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> <p>Nell’arco di poco meno di due settimane, tra la fine di ottobre e l’inizio del mese di novembre 2014, la Corte di Strasburgo, pur in diversa composizione, ha avuto modo di pronunciarsi sul sistema di accoglienza, oltre che sulle modalità con cui l’Italia recepisce le domande di richiesta di protezione internazionale. Si tratta, specificamente, della sentenza della seconda sezione della Corte EDU, datata 21 ottobre 2014, Sharifi contro Italia e Grecia (n. 16643/09) e dell’importante decisione della Grande Chambre, del successivo 4 novembre, Tarakhel contro Svizzera (n. 29217/12). Nel primo caso, l’Italia è stata condannata, insieme alla Grecia, per una prassi illegale di respingimento verso le coste elleniche di potenziali richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan; nel secondo caso, invece, pur non essendo formalmente convenuta in giudizio, la Corte ha dato una valutazione parzialmente negativa del sistema di protezione ed accoglienza italiano a tutela dei richiedenti asilo, in questo modo condannando la Svizzera che riteneva di dover trasferire nel nostro Paese, ai sensi del c. d. “Regolamento Dublino II”, una famiglia di origine afghana, composta dal ricorrente, dalla moglie e dai loro sei figli, tutti minorenni. [...]</p> </td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=436&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=437&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=438&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it">Antonello Ciervo</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> <p>Nell’arco di poco meno di due settimane, tra la fine di ottobre e l’inizio del mese di novembre 2014, la Corte di Strasburgo, pur in diversa composizione, ha avuto modo di pronunciarsi sul sistema di accoglienza, oltre che sulle modalità con cui l’Italia recepisce le domande di richiesta di protezione internazionale. Si tratta, specificamente, della sentenza della seconda sezione della Corte EDU, datata 21 ottobre 2014, Sharifi contro Italia e Grecia (n. 16643/09) e dell’importante decisione della Grande Chambre, del successivo 4 novembre, Tarakhel contro Svizzera (n. 29217/12). Nel primo caso, l’Italia è stata condannata, insieme alla Grecia, per una prassi illegale di respingimento verso le coste elleniche di potenziali richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan; nel secondo caso, invece, pur non essendo formalmente convenuta in giudizio, la Corte ha dato una valutazione parzialmente negativa del sistema di protezione ed accoglienza italiano a tutela dei richiedenti asilo, in questo modo condannando la Svizzera che riteneva di dover trasferire nel nostro Paese, ai sensi del c. d. “Regolamento Dublino II”, una famiglia di origine afghana, composta dal ricorrente, dalla moglie e dai loro sei figli, tutti minorenni. [...]</p> </td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> PALLADINO - NON-REFOULEMENT E "SITUAZIONI GENERALI DI VIOLENZA DI SUFFICIENTE INTENSITA'" NEL LUOGO DI DESTINAZIONE: LA SENTENZA K.A.B. V. SWEDEN 2013-12-12T23:00:00Z 2013-12-12T23:00:00Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=156%3Apalladino-non-refoulement-e-qsituazioni-generali-di-violenza-di-sufficiente-intensitaq-nel-luogo-di-destinazione-la-sentenza-kab-v-sweden&catid=60%3Adifesa&Itemid=97&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=393&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><span class="doclink"><span class="doclink"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=394&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento </a></span></span><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:rousshana@hotmail.com">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:rousshana@hotmail.com" target="_blank&quot;"> Rossana Palladino</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> <p>Con la sentenza K.A.B. v. Sweden, la Corte di Strasburgo si pronuncia sull’applicazione del principio di non-refoulement nell’ipotesi in cui il luogo di destinazione, nella specie Mogadiscio, capitale della Somalia, sia interessato da situazioni generali di violenza. Nel giungere ad una valutazione difforme rispetto a quella precedentemente resa nella pronuncia Sufi and Elmi v. the United Kingdom del 2011, ove la Corte aveva ritenuto che “chiunque” si fosse trovato a Mogadiscio avrebbe corso il rischio reale di subire trattamenti contrari all’articolo 3 della CEDU, la sentenza relativa al caso K.A.B. lascia emergere le difficoltà nel valutare il carattere della “sufficiente intensità” delle situazioni generali di violenza alla base dell’applicazione del principio di non-refoulement indipendentemente dalla valutazione della situazione “personale” di pericolo.[...]</p> </td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=393&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><span class="doclink"><span class="doclink"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=394&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento </a></span></span><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:rousshana@hotmail.com">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:rousshana@hotmail.com" target="_blank&quot;"> Rossana Palladino</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> <p>Con la sentenza K.A.B. v. Sweden, la Corte di Strasburgo si pronuncia sull’applicazione del principio di non-refoulement nell’ipotesi in cui il luogo di destinazione, nella specie Mogadiscio, capitale della Somalia, sia interessato da situazioni generali di violenza. Nel giungere ad una valutazione difforme rispetto a quella precedentemente resa nella pronuncia Sufi and Elmi v. the United Kingdom del 2011, ove la Corte aveva ritenuto che “chiunque” si fosse trovato a Mogadiscio avrebbe corso il rischio reale di subire trattamenti contrari all’articolo 3 della CEDU, la sentenza relativa al caso K.A.B. lascia emergere le difficoltà nel valutare il carattere della “sufficiente intensità” delle situazioni generali di violenza alla base dell’applicazione del principio di non-refoulement indipendentemente dalla valutazione della situazione “personale” di pericolo.[...]</p> </td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> CIERVO - IL “MIGLIO VERDE”: NOTE A PRIMA LETTURA ALLA SENTENZA “HIRSI” 2012-05-03T23:00:00Z 2012-05-03T23:00:00Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=137%3Aciervo-il-miglio-verde-note-a-prima-lettura-alla-sentenza-hirsi&catid=41%3Adivieto-di-tortura&Itemid=84&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=204&amp;Itemid=160"> </a><span class="doclink"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=293&amp;Itemid=160">articolo completo</a></span></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><span class="doclink"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=294&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></span></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it"> Antonello Ciervo</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> <p>Nei primi giorni del mese di maggio del 2009, circa 200 persone salpano clandestinamente dalle coste libiche su tre imbarcazioni di fortuna per raggiungere le coste italiane. Tra di loro ci sono 11 cittadini somali e 13 eritrei che, in questo modo, cercano di raggiungere il territorio del nostro paese al fine di richiedere asilo.<br /> Il 6 maggio le imbarcazioni si trovano a circa 35 miglia marine a sud di Lampedusa, all’interno della zona marittima di ricerca e di salvataggio - la c. d. “zona di responsabilità SAR” di competenza maltese -, quando vengono raggiunte da tre ammiraglie della guardia di finanza che, intercettate le imbarcazioni, le riconducono al porto di Tripoli dopo aver fatto salire a bordo tutti i passeggeri, senza però porre in essere alcuna procedura di identificazione.<br />Dopo dieci ore di navigazione, le ammiraglie giungono al porto di Tripoli dove costringono con la forza i migranti a scendere sulla banchina e, in questo modo, li affidano alle autorità di pubblica sicurezza libiche, così come stabilito dal trattato internazionale stipulato tra i due paesi il 29 dicembre del 2007. [...]</p> </td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=204&amp;Itemid=160"> </a><span class="doclink"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=293&amp;Itemid=160">articolo completo</a></span></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><span class="doclink"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=294&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></span></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:anto.ciervo@hotmail.it"> Antonello Ciervo</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> <p>Nei primi giorni del mese di maggio del 2009, circa 200 persone salpano clandestinamente dalle coste libiche su tre imbarcazioni di fortuna per raggiungere le coste italiane. Tra di loro ci sono 11 cittadini somali e 13 eritrei che, in questo modo, cercano di raggiungere il territorio del nostro paese al fine di richiedere asilo.<br /> Il 6 maggio le imbarcazioni si trovano a circa 35 miglia marine a sud di Lampedusa, all’interno della zona marittima di ricerca e di salvataggio - la c. d. “zona di responsabilità SAR” di competenza maltese -, quando vengono raggiunte da tre ammiraglie della guardia di finanza che, intercettate le imbarcazioni, le riconducono al porto di Tripoli dopo aver fatto salire a bordo tutti i passeggeri, senza però porre in essere alcuna procedura di identificazione.<br />Dopo dieci ore di navigazione, le ammiraglie giungono al porto di Tripoli dove costringono con la forza i migranti a scendere sulla banchina e, in questo modo, li affidano alle autorità di pubblica sicurezza libiche, così come stabilito dal trattato internazionale stipulato tra i due paesi il 29 dicembre del 2007. [...]</p> </td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> La controversa divaricazione tra garanzie del giusto processo e tutela del diritto di difesa dello straniero di fronte all’espulsione nella Cedu 2011-06-07T12:58:32Z 2011-06-07T12:58:32Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=131%3Ala-controversa-divaricazione-tra-garanzie-del-giusto-processo-e-tutela-del-diritto-di-difesa-dello-straniero-di-fronte-allespulsione-nella-cedu&catid=60%3Adifesa&Itemid=97&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=265&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=267&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in inglese</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=266&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in francese</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->1. La sentenza in commento si inserisce a pieno titolo nell’orientamento giurisprudenziale elaborato dalla Corte Edu in tema di tutela delle garanzie giurisdizionali nei confronti dello straniero colpito da un ordine di espulsione: se la Corte ha sempre escluso la riconducibilità delle ipotesi di difesa dal provvedimento di espulsione – e dalle misure restrittive ad essa collegate – al principio del giusto processo sancito all’art. 6 Cedu, sono stati individuati ulteriori strumenti di tutela nell’art. 13 Cedu, necessariamente collegato alla violazione di un diritto sostanziale protetto dalla Convenzione, e nell’art. 1 Prot. n. 7, specificamente dedicato alle garanzie procedurali nel procedimento di espulsione ma riferito ai soli stranieri regolarmente presenti sul territorio. Il caso Lupsa, in particolare, affronta la questione dei limiti al potere degli Stati di allontanare uno straniero indesiderato perché sospettato di coinvolgimento in attività pericolose per la sicurezza nazionale; anche in questo caso le autorità statali sono tenute al rispetto del diritto fondamentale dello straniero alla revisione dell’ordine di espulsione da parte di un’autorità terza e imparziale, innanzi alla quale sia garantito il contraddittorio e minime garanzie di difesa, ricavabile dall’art.1 Prot. 7 e dall’art. 8 Cedu. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=265&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=267&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in inglese</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=266&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in francese</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->1. La sentenza in commento si inserisce a pieno titolo nell’orientamento giurisprudenziale elaborato dalla Corte Edu in tema di tutela delle garanzie giurisdizionali nei confronti dello straniero colpito da un ordine di espulsione: se la Corte ha sempre escluso la riconducibilità delle ipotesi di difesa dal provvedimento di espulsione – e dalle misure restrittive ad essa collegate – al principio del giusto processo sancito all’art. 6 Cedu, sono stati individuati ulteriori strumenti di tutela nell’art. 13 Cedu, necessariamente collegato alla violazione di un diritto sostanziale protetto dalla Convenzione, e nell’art. 1 Prot. n. 7, specificamente dedicato alle garanzie procedurali nel procedimento di espulsione ma riferito ai soli stranieri regolarmente presenti sul territorio. Il caso Lupsa, in particolare, affronta la questione dei limiti al potere degli Stati di allontanare uno straniero indesiderato perché sospettato di coinvolgimento in attività pericolose per la sicurezza nazionale; anche in questo caso le autorità statali sono tenute al rispetto del diritto fondamentale dello straniero alla revisione dell’ordine di espulsione da parte di un’autorità terza e imparziale, innanzi alla quale sia garantito il contraddittorio e minime garanzie di difesa, ricavabile dall’art.1 Prot. 7 e dall’art. 8 Cedu. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> Espulsione amministrativa dei migranti irregolari: i rilievi della Corte di Lussemburgo a margine del caso El Dridi 2011-05-27T07:26:39Z 2011-05-27T07:26:39Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=127%3Aespulsione-amministrativa-dei-migranti-irregolari-i-rilievi-della-corte-di-lussemburgo-a-margine-del-caso-el-dridi&catid=42%3Atrattenimento&Itemid=85&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=260&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=253&amp;Itemid=160">documento di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:daniela.vitiello@uniroma1.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:daniela.vitiello@uniroma1.it"> Daniela Vitiello</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->1. Il 28 aprile 2011 la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha reso un’importante sentenza in tema di presupposti, modalità e limiti del trattenimento del clandestino nel territorio dello Stato membro durante la procedura di rimpatrio ai sensi della Direttiva 2008/115/CE (cd. “direttiva rimpatri”, adottata dal Parlamento e dal Consiglio sulla base giuridica dell’art. 63, n. 1, par. 3, lett. b TCE, in seguito al Trattato di Lisbona diventato art. 79, n. 2, lett. c TFUE). Con questa sentenza, la Prima Sezione della Corte di Giustizia si è inserita nel percorso inaugurato dalla Grande Camera con la decisione del caso Kadzoev, ribadendo, in tempi di vivace dibattito sul fenomeno migratorio, la volontà dei giudici di Lussemburgo di esercitare la funzione di interpretazione autentica del diritto dell’Unione, loro riconosciuta dall’art. 19 Trattato sull’Unione europea (TUE), per garantire il rispetto degli obblighi derivanti in capo agli Stati dalle norme relative allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (Titolo V, Parte III del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=260&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=253&amp;Itemid=160">documento di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:daniela.vitiello@uniroma1.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:daniela.vitiello@uniroma1.it"> Daniela Vitiello</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->1. Il 28 aprile 2011 la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha reso un’importante sentenza in tema di presupposti, modalità e limiti del trattenimento del clandestino nel territorio dello Stato membro durante la procedura di rimpatrio ai sensi della Direttiva 2008/115/CE (cd. “direttiva rimpatri”, adottata dal Parlamento e dal Consiglio sulla base giuridica dell’art. 63, n. 1, par. 3, lett. b TCE, in seguito al Trattato di Lisbona diventato art. 79, n. 2, lett. c TFUE). Con questa sentenza, la Prima Sezione della Corte di Giustizia si è inserita nel percorso inaugurato dalla Grande Camera con la decisione del caso Kadzoev, ribadendo, in tempi di vivace dibattito sul fenomeno migratorio, la volontà dei giudici di Lussemburgo di esercitare la funzione di interpretazione autentica del diritto dell’Unione, loro riconosciuta dall’art. 19 Trattato sull’Unione europea (TUE), per garantire il rispetto degli obblighi derivanti in capo agli Stati dalle norme relative allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (Titolo V, Parte III del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> L’espulsione di stranieri condannati penalmente: il difficile bilanciamento tra l’interesse dello Stato alla difesa dell’ordine pubblico e il diritto dello straniero all’unità familiare 2010-04-15T11:10:13Z 2010-04-15T11:10:13Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=106%3Alespulsione-di-stranieri-condannati-penalmente-il-difficile-bilanciamento-tra-linteresse-dello-stato-alla-difesa-dellordine-pubblico-e-il-diritto-dello-straniero-allunita-familiare-&catid=61%3Aunita-familiare&Itemid=98&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=185&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=188&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int"></td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> 1. Con la sentenza nel caso Omojudi c. Regno Unito la Corte europea di Strasburgo ha aggiunto un importante tassello alla sua copiosa, e oscillante, giurisprudenza in tema di protezione dell’unità familiare dello straniero nel caso di espulsione a seguito di condanna penale. Dichiarando illegittimo l’ordine di espulsione disposto dal Governo britannico nei confronti di un cittadino nigeriano residente di lungo periodo nel Regno Unito – lì sposato da ventisei anni e con tre figli tutti nati in territorio britannico – che aveva subito diverse condanne penali, i giudici europei hanno ritenuto sproporzionata la misura dell’espulsione, fondata sul legittimo interesse dello Stato alla prevenzione della criminalità e alla tutela dell’ordine pubblico, rispetto al fondamentale diritto del ricorrente all’unità familiare. La causa è originata dal ricorso del sig. Omojudi, cittadino nigeriano residente nel Regno Unito dall’età di ventidue anni e lì raggiunto dalla moglie della stessa nazionalità, con la quale il ricorrente ha avuto tre figli, tutti cittadini britannici, di cui due minorenni all’epoca del ricorso e uno, il maggiore, già padre di una bambina di due anni. A seguito di due ordini di espulsione per scadenza del titolo di soggiorno, entrambi appellati senza successo, nel 1989 il ricorrente veniva condannato per furto e associazione a delinquere finalizzata alla truffa a quattro anni di carcere.[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=185&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=188&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int"></td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> 1. Con la sentenza nel caso Omojudi c. Regno Unito la Corte europea di Strasburgo ha aggiunto un importante tassello alla sua copiosa, e oscillante, giurisprudenza in tema di protezione dell’unità familiare dello straniero nel caso di espulsione a seguito di condanna penale. Dichiarando illegittimo l’ordine di espulsione disposto dal Governo britannico nei confronti di un cittadino nigeriano residente di lungo periodo nel Regno Unito – lì sposato da ventisei anni e con tre figli tutti nati in territorio britannico – che aveva subito diverse condanne penali, i giudici europei hanno ritenuto sproporzionata la misura dell’espulsione, fondata sul legittimo interesse dello Stato alla prevenzione della criminalità e alla tutela dell’ordine pubblico, rispetto al fondamentale diritto del ricorrente all’unità familiare. La causa è originata dal ricorso del sig. Omojudi, cittadino nigeriano residente nel Regno Unito dall’età di ventidue anni e lì raggiunto dalla moglie della stessa nazionalità, con la quale il ricorrente ha avuto tre figli, tutti cittadini britannici, di cui due minorenni all’epoca del ricorso e uno, il maggiore, già padre di una bambina di due anni. A seguito di due ordini di espulsione per scadenza del titolo di soggiorno, entrambi appellati senza successo, nel 1989 il ricorrente veniva condannato per furto e associazione a delinquere finalizzata alla truffa a quattro anni di carcere.[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> I limiti all’espulsione dello straniero tra lotta al terrorismo e diritti fondamentali non derogabili 2010-04-15T11:06:05Z 2010-04-15T11:06:05Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=105%3Ai-limiti-allespulsione-dello-straniero-tra-lotta-al-terrorismo-e-diritti-fondamentali-non-derogabili&catid=41%3Adivieto-di-tortura&Itemid=84&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=186&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=165&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> 1. La decisione Saadi c. Italia del 28 febbraio 2008 rappresenta un fondamentale riferimento nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in tema di protezione dell’art. 3 Cedu a fronte di misure di espulsione di stranieri per motivi di prevenzione del terrorismo internazionale. Nell’ambito di una giurisprudenza fortemente oscillante ed eterogenea negli esiti la Corte ha riaffermato e consolidato il carattere di previsione assoluta ed inderogabile dell’art. 3, negando fermamente qualsivoglia forma surrettizia di “fair balance” tra il divieto della tortura e di pene o trattamenti inumani o degradanti e la tutela di altri valori pur fondamentali – quali, come nel caso di specie, la sicurezza pubblica minacciata dal terrorismo internazionale. La nettezza dell’affermazione dell’”assolutezza” del divieto ex art. 3 – che si declina nel divieto di espulsione verso un paese a rischio di maltrattamenti dalla norma stessa vietati – costituisce infatti il profilo qualificante di tale pronuncia, che ribadisce le linee argomentative già espresse in precedenza dalla Corte (soprattutto nel caso Chahal c. Regno Unito, sent. 15 novembre 1996) riaffermandone con forza – e stavolta all’unanimità – i principi qualificanti, anche, e soprattutto, in tempi di accentuato allarme terroristico. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=186&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=165&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> 1. La decisione Saadi c. Italia del 28 febbraio 2008 rappresenta un fondamentale riferimento nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in tema di protezione dell’art. 3 Cedu a fronte di misure di espulsione di stranieri per motivi di prevenzione del terrorismo internazionale. Nell’ambito di una giurisprudenza fortemente oscillante ed eterogenea negli esiti la Corte ha riaffermato e consolidato il carattere di previsione assoluta ed inderogabile dell’art. 3, negando fermamente qualsivoglia forma surrettizia di “fair balance” tra il divieto della tortura e di pene o trattamenti inumani o degradanti e la tutela di altri valori pur fondamentali – quali, come nel caso di specie, la sicurezza pubblica minacciata dal terrorismo internazionale. La nettezza dell’affermazione dell’”assolutezza” del divieto ex art. 3 – che si declina nel divieto di espulsione verso un paese a rischio di maltrattamenti dalla norma stessa vietati – costituisce infatti il profilo qualificante di tale pronuncia, che ribadisce le linee argomentative già espresse in precedenza dalla Corte (soprattutto nel caso Chahal c. Regno Unito, sent. 15 novembre 1996) riaffermandone con forza – e stavolta all’unanimità – i principi qualificanti, anche, e soprattutto, in tempi di accentuato allarme terroristico. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> La salvaguardia della libertà personale dello straniero e il divieto di restrizioni arbitrarie come limite al potere dello Stato di impedire l’ingresso illegale nel territorio 2010-04-15T10:50:24Z 2010-04-15T10:50:24Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=104%3Ala-salvaguardia-della-liberta-personale-dello-straniero-e-il-divieto-di-restrizioni-arbitrarie-come-limite-al-potere-dello-stato-di-impedire-lingresso-illegale-nel-territorio&catid=42%3Atrattenimento&Itemid=85&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=187&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=189&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in inglese</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=190&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in francese</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> Con questa pronuncia la Corte europea dei diritti dell’uomo si occupa per la prima volta della legittimità della detenzione di uno straniero – nel caso di specie, un richiedente asilo – al fine di impedire un suo ingresso illegale nel territorio nazionale. Se, da un lato, la Corte richiama la sua giurisprudenza in tema di legittimità della detenzione in vista dell’espulsione di immigrati già soggiornanti, affermando che anche nel caso dell’ingresso la verifica della non arbitrarietà e della proporzionalità della misura detentiva debba rispondere ai medesimi parametri di rigore, dall’altro lato le esigenze legate al controllo dell’immigrazione e dell’afflusso di rifugiati nel Regno Unito sembrano condizionare in senso restrittivo il percorso argomentativo dei giudici, a partire dalla discutibile equiparazione tra richiedenti asilo e altre tipologie di migranti potenziali. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=187&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=189&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in inglese</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=190&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento in francese</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:mariachiara1978@libero.it"> Maria Chiara Locchi </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo--> Con questa pronuncia la Corte europea dei diritti dell’uomo si occupa per la prima volta della legittimità della detenzione di uno straniero – nel caso di specie, un richiedente asilo – al fine di impedire un suo ingresso illegale nel territorio nazionale. Se, da un lato, la Corte richiama la sua giurisprudenza in tema di legittimità della detenzione in vista dell’espulsione di immigrati già soggiornanti, affermando che anche nel caso dell’ingresso la verifica della non arbitrarietà e della proporzionalità della misura detentiva debba rispondere ai medesimi parametri di rigore, dall’altro lato le esigenze legate al controllo dell’immigrazione e dell’afflusso di rifugiati nel Regno Unito sembrano condizionare in senso restrittivo il percorso argomentativo dei giudici, a partire dalla discutibile equiparazione tra richiedenti asilo e altre tipologie di migranti potenziali. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table>