LOMBARDI A. – Il controllo delle comunicazioni elettroniche del lavoratore alla luce della sentenza Bărbulescu c. Romania della Grand Chamber

Abstract

SOMMARIO

1. Introduzione.
2. Il caso Bărbulescu contro Romania.
2.1. I fatti
2.2. La sentenza della Grand Chamber
2.3. Applicazione dei principi al caso Bărbulescu ed affettività.
3. Dalla interpretazione restrittiva adottata dalla Corte Edu del diritto alla privatezza delle comunicazioni elettroniche del lavoratore, alla Grand Chamber.
4. Brevi cenni sulla disciplina italiana.
1. Introduzione
La sentenza Bărbulescu c. Romania, oltre ad affrontare un tema di grande attualità, concernente il bilanciamento tra il diritto del datore di lavoro di controllare i dispositivi elettronici aziendali lasciati in uso ai dipendenti e quello del prestatore che si rende inadempiente rispetto al relativo utilizzo, ha destato particolare interesse, tra gli addetti ai lavori e non, per il pronunciamento della Grand Chamber della Corte Edu, la quale dopo anni di sentenze, che già di per sé introducevano elementi di innovazione e riflessione rispetto al tema, si è discostata dai giudizi che l’hanno preceduta riconoscendo la violazione dell’art. 8 CEDU.
Come detto, il tema è particolarmente attuale e delicato in virtù dei numerosi problemi connessi all’avvento delle tecnologie sui luoghi di lavoro, che determinano pericoli sia in termini di produttività, posto che il lavoratore allorquando utilizza le risorse aziendali per scopi personali sottrae tempo allo svolgimento della mansione cui è adibito, oltre a comportare costi per l’impresa, imputabili all’eventuale attività illecita svolta in rete, che potrebbe compromettere la sicurezza dei sistemi informatici. La questione non è di facile risoluzione, posto che gli interessi in gioco sono entrambi meritevoli di tutela da parte dell’ordinamento giuridico ed occorre, dunque, che sia garantito un bilanciamento dei diritti sia del lavoratore alla propria privacy, sia del datore al rispetto delle limitazioni poste .[…]

The issue of employee control over workers, implemented through monitoring of e-mails and devices in their use, is of interest because of the importance of IT tools in the manufacturing process.
On this topic there are numerous precedents of the ECHR Court (for example Copland vs. Great Britain) in which it has been asserted that the use of IT tools at work for private purpose is protected by Article 8 ECHR.
However, those precedents were subject to review by the ECHR Court, which adopted a restrictive interpretation of that Article in the Bărbulescu vs. Romanian judgement and it affirmed the legitimacy of checking the correspondence between the worker and third parties that involved workers private aspects.
In September 2017, the ECHR Grand Chamber was called upon to rule again on the facts of the that judgment and the Court affirmed the applicability of the protection of Article 8 ECHR provided that the monitoring will be in accordance with the principles of transparency and proportionality.

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