REPETTO - Obblighi positivi dello Stato e salute della donna in una recente decisione in tema di aborto |
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La giurisprudenza in tema di interruzione della gravidanza costituisce un punto d’osservazione privilegiato per comprendere il cauto approccio seguito dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nella materia bioetica. Nelle non molte sentenze in argomento, una preoccupazione costante dei giudici di Strasburgo è stata infatti quella di pronunciarsi sulla lesione dei diritti delle donne intenzionate ad abortire, ma evitando accuratamente di entrare nel merito delle questioni concernenti lo status dell’embrione. Sia nel caso in cui uno stato che vietava l’aborto è stato condannato per aver vietato la pubblicazione di informazioni riguardanti la possibilità di abortire all’estero (caso Open Door and Dublin Well Woman c. Irlanda), sia nel caso in cui una donna ha subito un aborto indotto per errore dai medici (caso Vo c. Francia), i giudici di Strasburgo hanno deciso evitando di entrare nel merito della riconducibilità della tutela dell’embrione all’art. 2 (Diritto alla vita), offrendo una lettura degli interessi coinvolti non segnata da prospettive assiologiche troppo “forti”. [...]
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