Intangibilità del giudicato e valore delle decisioni della Corte EDU: osservazioni a prima lettura sulla sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 2011 |
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La Corte costituzionale, con la sentenza n. 113 del 2011, ha dato risposta ad un problema “aperto” sul fronte dei rapporti con l’ordinamento sovranazionale e la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo garantiti dalla CEDU. In particolare, da tempo vi è l’esigenza di predisporre nel nostro ordinamento un rimedio processuale idoneo a realizzare una restituito in integrum per il cittadino, leso nei suoi diritti fondamentali a seguito di un processo penale il cui svolgersi sia stato giudicato “non equo” dalla Corte EDU. Su questo tema, malgrado le sollecitazioni da più parti provenute, l’inerzia del legislatore si è perpetrata per lungo tempo. A fronte dell’evidente lacuna legislativa, perciò, si trattava di trovare una soluzione volta a rendere effettiva, sul piano interno, la decisione dei giudici sovranazionali che accerti la violazione di una norma convenzionale nell’ambito di un procedimento penale. [...]
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