Extraordinary renditions: il mancato bilanciamento tra le esigenze di tutela dei diritti fondamentali e il segreto di Stato. Riflessioni a margine del caso Abu Omar |
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Con sentenza del 4 novembre 2009, la cui motivazione è stata depositata il 1° febbraio 2010, il Tribunale di Milano ha statuito in merito alle responsabilità penali per il rapimento di Abu Omar. Il processo svoltosi in primo grado di fronte ad un giudice in composizione monocratica, è stato intervallato da una pronuncia della Corte costituzionale in merito alla legittimità del segreto di stato apposto dal Governo italiano sulle risultanze probatorie emerse nel corso delle indagini; e si è concluso con il riconoscimento della colpevolezza, a vario titolo, di ventitré imputati statunitensi per sequestro di persona aggravato. Ognuno dei condannati rivestiva al momento del fatto una carica ufficiale trattandosi di agenti della CIA, funzionari consolari e di un colonnello dell’aviazione civile. Venivano condannati per favoreggiamento anche due imputati italiani, colpevoli di aver tentato di depistare le indagini. Era invece dichiarata improcedibile l’azione penale nei confronti del responsabile della CIA in Italia e di due segretari dell’Ambasciata degli Stati Uniti poiché riconosciuti beneficiari di immunità diplomatica. Medesima sorte subiva l’azione penale esercitata nei confronti degli imputati italiani componenti del SISMI, in ragione del segreto di Stato opposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.[...]
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