FALCINELLI-Sul trattamento penitenziario non disumano né degradante: una guida al dialogo “a rime obbligate”tra CEDU, Costituzione italiana e norme penali |
|
|
Sommario: 1. La sentenza Torreggiani e altri c. Italia: tra passato, presente e futuro; 2. La questionata legittimità costituzionale del rinvio facoltativo dell’esecuzione della pena, ex art. 147 c.p.; 3. Conclude la Corte costituzionale: le ragioni di una inammissibilità “di principio”; 4. Segue: e il ruolo di “Moderno Moderatore di Sistema”.
1. La pronuncia della Corte costituzionale resa con sentenza n. 279 del 2013 si inserisce in un contesto ordinamentale che, in relazione al tema della tutela dei diritti fondamentali delle persone sottoposte a pena detentiva, mette in diretta e stretta comunicazione i due Garanti: la Corte europea dei diritti dell’uomo e la Corte costituzionale. L’unione tra i due livelli di sindacato, e per l’effetto anche di protezione, rafforza la corrente valutazione: v’è un conflitto tra le Carte dei diritti rispettivamente applicate dai due Custodi e la situazione originata dal sovraffollamento delle carceri italiane. L’affermazione unisona si colloca così accanto alle altre prese di posizione “istituzionali” estrinsecatesi - da tempo, e diffusamente ripetute negli ultimi mesi - in convinte esortazioni al Parlamento nazionale ad ottemperare alla fondamentale decisione della Seconda Sezione della Corte europea dei diritti dell’uomo, Torreggiani e altri c. Italia.[...]
|
|
|
|
|
|