Il canone RAI, tra misure di contrasto all’evasione, interesse fiscale e principio di proporzionalità |
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Nel 1999 il ricorrente trasmetteva all’Ufficio del registro degli abbonamenti RAI (Radiotelevisione Italiana) una domanda di risoluzione del suo abbonamento al servizio di televisione pubblica. Il 29 agosto 2003, ai sensi dell’art. 10 R.D.L. 21/02/1938 n. 246, la polizia tributaria apponeva i sigilli al televisore del contribuente, imballando l’apparecchio in un sacco di nylon al fine di renderlo del tutto inutilizzabile. Il cittadino invocava tutela da parte della Corte EDU, sostenendo la violazione degli artt. 8 e 10 della Convenzione, posti a garanzia del suo diritto a ricevere informazioni in uno col diritto al rispetto della vita privata e familiare, in quanto l’apposizione dei sigilli aveva comportato non solo l’impossibilità di ricevere i programmi trasmessi dal servizio radiotelevisivo pubblico, ma anche quelli trasmessi da emittenti private. Inoltre, citando l’art. 1 del Protocollo addizionale n. 1 alla Convenzione, l’attore lamentava la lesione del suo diritto di proprietà, sostenendo che il provvedimento adottato nei suoi confronti non fosse giustificato da ragioni di utilità pubblica [...]
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