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Difesa
PALLADINO - NON-REFOULEMENT E "SITUAZIONI GENERALI DI VIOLENZA DI SUFFICIENTE INTENSITA'" NEL LUOGO DI DESTINAZIONE: LA SENTENZA K.A.B. V. SWEDEN
Autore dell'articolo
Rossana Palladino

Con la sentenza K.A.B. v. Sweden, la Corte di Strasburgo si pronuncia sull’applicazione del principio di non-refoulement nell’ipotesi in cui il luogo di destinazione, nella specie Mogadiscio, capitale della Somalia, sia interessato da situazioni generali di violenza. Nel giungere ad una valutazione difforme rispetto a quella precedentemente resa nella pronuncia Sufi and Elmi v. the United Kingdom del 2011, ove la Corte aveva ritenuto che “chiunque” si fosse trovato a Mogadiscio avrebbe corso il rischio reale di subire trattamenti contrari all’articolo 3 della CEDU, la sentenza relativa al caso K.A.B. lascia emergere le difficoltà nel valutare il carattere della “sufficiente intensità” delle situazioni generali di violenza alla base dell’applicazione del principio di non-refoulement indipendentemente dalla valutazione della situazione “personale” di pericolo.[...]

 
La controversa divaricazione tra garanzie del giusto processo e tutela del diritto di difesa dello straniero di fronte all’espulsione nella Cedu
Autore dell'articolo
Maria Chiara Locchi
1. La sentenza in commento si inserisce a pieno titolo nell’orientamento giurisprudenziale elaborato dalla Corte Edu in tema di tutela delle garanzie giurisdizionali nei confronti dello straniero colpito da un ordine di espulsione: se la Corte ha sempre escluso la riconducibilità delle ipotesi di difesa dal provvedimento di espulsione – e dalle misure restrittive ad essa collegate – al principio del giusto processo sancito all’art. 6 Cedu, sono stati individuati ulteriori strumenti di tutela nell’art. 13 Cedu, necessariamente collegato alla violazione di un diritto sostanziale protetto dalla Convenzione, e nell’art. 1 Prot. n. 7, specificamente dedicato alle garanzie procedurali nel procedimento di espulsione ma riferito ai soli stranieri regolarmente presenti sul territorio. Il caso Lupsa, in particolare, affronta la questione dei limiti al potere degli Stati di allontanare uno straniero indesiderato perché sospettato di coinvolgimento in attività pericolose per la sicurezza nazionale; anche in questo caso le autorità statali sono tenute al rispetto del diritto fondamentale dello straniero alla revisione dell’ordine di espulsione da parte di un’autorità terza e imparziale, innanzi alla quale sia garantito il contraddittorio e minime garanzie di difesa, ricavabile dall’art.1 Prot. 7 e dall’art. 8 Cedu. [...]
 


Ricerche

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A.Ruggeri, Sei tesi in tema di...

Sei tesi in tema di diritti fondamentali e della loro tutela attraverso il “dialogo” tra Corti europee e Corti nazionali
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Intervista a Luisa Cassetti e Angela Di Stasi sul loro libro "Diritti e giurisprudenza. La Corte interamericana dei diritti umani e la Corte europea di Strasburgo" (Jovene Editore)

Audio integrale

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