L'argomentazione comparativa L’effettività dei diritti alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. https://diritti-cedu.unipg.it/index.php 2016-08-29T15:37:47Z Joomla! 1.5 - Open Source Content Management REPETTO - L’argomentazione comparativa come chiave di giudizio: il caso Goodwin 2010-03-12T16:33:35Z 2010-03-12T16:33:35Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=64%3Alargomentazione-comparativa-come-chiave-di-giudizio-il-caso-goodwin&catid=58%3Alargomentazione-comparativa&Itemid=95&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=42&amp;Itemid=160"> articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=43&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:giorgio.repetto@unipg.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:giorgio.repetto@unipg.it">Giorgio Repetto</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->Nell’analisi delle tecniche di giudizio impiegate dalla Corte di Strasburgo, il ricorso all’argomentazione comparativa costituisce una tematica molto discussa. Come si può vedere in relazione al tema del margine d’apprezzamento (su cui si veda la relativa sezione per gli opportuni approfondimenti), la Corte si è servita del giudizio comparativo, nella veste di consensus standard, per valutare se, nella tutela di un certo diritto, le divergenze sussistenti a livello europeo non giustificassero la riserva agli Stati di un potere discrezionale nell’individuazione delle modalità di protezione delle garanzie contenute negli articoli della Convenzione. A partire dal caso Handyside, infatti, la Corte ha ritenuto che quegli articoli della Convenzione che indicano al proprio interno le ragioni che abilitano gli Stati a limitarne il godimento (artt. 8-11) debbano essere interpretati alla luce del contesto in cui sono chiamati ad operare, con la conseguenza che gli Stati aderenti possono tutelare uno stesso diritto in modo differenziato, senza che ciò crei automaticamente un contrasto con il dettato della Convenzione.[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=42&amp;Itemid=160"> articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=43&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a><!--Sentenza di riferimento--></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:giorgio.repetto@unipg.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autore dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:giorgio.repetto@unipg.it">Giorgio Repetto</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->Nell’analisi delle tecniche di giudizio impiegate dalla Corte di Strasburgo, il ricorso all’argomentazione comparativa costituisce una tematica molto discussa. Come si può vedere in relazione al tema del margine d’apprezzamento (su cui si veda la relativa sezione per gli opportuni approfondimenti), la Corte si è servita del giudizio comparativo, nella veste di consensus standard, per valutare se, nella tutela di un certo diritto, le divergenze sussistenti a livello europeo non giustificassero la riserva agli Stati di un potere discrezionale nell’individuazione delle modalità di protezione delle garanzie contenute negli articoli della Convenzione. A partire dal caso Handyside, infatti, la Corte ha ritenuto che quegli articoli della Convenzione che indicano al proprio interno le ragioni che abilitano gli Stati a limitarne il godimento (artt. 8-11) debbano essere interpretati alla luce del contesto in cui sono chiamati ad operare, con la conseguenza che gli Stati aderenti possono tutelare uno stesso diritto in modo differenziato, senza che ciò crei automaticamente un contrasto con il dettato della Convenzione.[...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table>