La tutela della vita privata e familiare attraverso il diritto di conoscere le proprie origini |
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La Corte ha più volte sostenuto come le procedure aventi ad oggetto l’accertamento della paternità ricadono nell’ambito di applicazione dell’art. 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (cfr. sent. Rasmussen c. Danimarca, 28 novembre 1984, serie A no 87, p. 13, § 33, e Keegan c. Irlanda, 26 maggio 1994, serie A no 290, p. 18, § 45).Il diritto vantato da chi chiede di avere accesso ai dati che permettono la conoscenza delle proprie origini rientrano nell’ambito della nozione di «rispetto» della «vita privata e familiare» contenuta nell’articolo 8 cit. (sent. del 13 febbraio 2003, Odièvre c. France, in Reports of Judgments and Decisions, 2003-III).Come noto, la Corte europea dei diritti dell’uomo rinviene nella lettera dell’art. 8 CEDU una varietà di valori, spesso posti tra loro anche in una situazione di possibile conflitto, che si estrinsecano tutti intorno ai concetti chiave di “vita privata” e “vita familiare”. Nel senso indicato, l’art. 8 C.E.D.U. contemporaneamente, infatti, tutela diritti tra loro potenzialmente in contrasto e contrapposti: ad esempio garantisce il diritto alla privacy ed alla tutela dei propri dati personali nonché il diritto di conoscere le proprie origini, come nel caso che verrà esaminato. Un diritto, quest’ultimo, che si sostanzia nell’avere accesso a dati personali il cui titolare non sempre ha autorizzato la diffusione.[...]
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