Home Efficacia delle sentenze della Corte EDU e rimedi interni nel processo penale Giurisprudenza interna Intangibilità del giudicato e valore delle decisioni della Corte EDU: osservazioni a prima lettura sulla sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 2011
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Intangibilità del giudicato e valore delle decisioni della Corte EDU: osservazioni a prima lettura sulla sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 2011
Autori dell'articolo
Mariangela Montagna
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 113 del 2011, ha dato risposta ad un problema “aperto” sul fronte dei rapporti con l’ordinamento sovranazionale e la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo garantiti dalla CEDU. In particolare, da tempo vi è l’esigenza di predisporre nel nostro ordinamento un rimedio processuale idoneo a realizzare una restituito in integrum per il cittadino, leso nei suoi diritti fondamentali a seguito di un processo penale il cui svolgersi sia stato giudicato “non equo” dalla Corte EDU. Su questo tema, malgrado le sollecitazioni da più parti provenute, l’inerzia del legislatore si è perpetrata per lungo tempo. A fronte dell’evidente lacuna legislativa, perciò, si trattava di trovare una soluzione volta a rendere effettiva, sul piano interno, la decisione dei giudici sovranazionali che accerti la violazione di una norma convenzionale nell’ambito di un procedimento penale. [...]
 

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