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Parlamento


La Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncia ancora una volta sulla limitazione del diritto di accesso alla giustizia determinata dall’insindacabilità parlamentare
Parlamento
Autore dell'articolo
Luciana Pesole
La questione sottoposta al giudizio della Corte EDU trae origine da un’intervista rilasciata il 25 marzo 2002 dal deputato (allora anche Ministro) Umberto Bossi al quotidiano Il Messaggero, nella quale viene addebitata la responsabilità morale dell’assassinio di Marco Biagi da parte delle Brigate Rosse alla C.G.I.L. e al suo segretario Sergio Cofferati. Questi ultimi reagiscono alle insinuazioni di Bossi citandolo in giudizio per diffamazione. Le dichiarazioni rese da Bossi nel corso dell’intervista vengono però ritenute dalla Camera dei deputati coperte dall’insindacabilità ai sensi dell’art.68, 1°co., Cost. Il giudice dinanzi al quale pende il giudizio (il Tribunale di Roma) decide di sollevare conflitto davanti alla Corte costituzionale per contestare la delibera di insindacabilità adottata dalla Camera. La Corte costituzionale, però, non risolve il conflitto nel merito, ma si pronuncia con una decisione meramente processuale: dichiara il conflitto inammissibile per vizi di forma (il giudice ricorrente non ha riprodotto in modo testuale le dichiarazioni di Bossi, sentenza n.305 del 2007). In questo modo i ricorrenti C.G.I.L. e Cofferati si vedono preclusa la possibilità di difendere in giudizio la propria posizione e decidono quindi di rivolgersi alla Corte di Strasburgo denunciando la violazione del diritto di accesso ad un giudice, compreso nel più ampio diritto ad un processo equo di cui all’art.6 § 1 CEDU.[...]
 
PESOLE - L’autodichia delle Camere di fronte alla Corte di Strasburgo  E-mail
Autore dell'articolo
Luciana Pesole
Con la decisione in oggetto la Corte EDU si pronuncia su tre ricorsi concernenti l’autodichia parlamentare, vale a dire il sistema di giurisdizione previsto all’interno delle Camere (che, come è noto, si colloca storicamente tra gli strumenti volti a preservare da ingerenze esterne l’attività posta in essere dalle Camere, analogamente a quanto avviene per altri organi costituzionali). Nel caso di specie la Corte europea è stata chiamata a pronunciarsi sul sistema di giurisdizione in vigore nella Camera dei deputati, con specifico riferimento alle controversie con il personale dipendente e a quelle concernenti le procedure di reclutamento di detto personale. Tale materia è regolata da uno dei regolamenti “minori” della Camera (il Regolamento per la tutela giurisdizionale dei dipendenti, approvato nel 1988 dall’Ufficio di Presidenza ai sensi dell’art.12, 3°co. lett.f), e 6°co., del Regolamento “maggiore”). Nel momento in cui viene emessa la decisione in esame, il sistema giurisdizionale della Camera è così articolato: è previsto un primo grado di giurisdizione dinanzi alla Commissione giurisdizionale per il personale della Camera ed un giudizio di appello di competenza della Sezione giurisdizionale dell’Ufficio di Presidenza.[...]
 


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A.Ruggeri, Sei tesi in tema di...

Sei tesi in tema di diritti fondamentali e della loro tutela attraverso il “dialogo” tra Corti europee e Corti nazionali
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Intervista a Luisa Cassetti e Angela Di Stasi sul loro libro "Diritti e giurisprudenza. La Corte interamericana dei diritti umani e la Corte europea di Strasburgo" (Jovene Editore)

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