Efficacia delle sentenze della Corte EDU e rimedi interni nel processo penale L’effettività dei diritti alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. https://diritti-cedu.unipg.it/index.php 2016-08-29T15:27:33Z Joomla! 1.5 - Open Source Content Management Intangibilità del giudicato e valore delle decisioni della Corte EDU: osservazioni a prima lettura sulla sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 2011 2011-05-30T14:52:48Z 2011-05-30T14:52:48Z https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=129%3Aintangibilita-del-giudicato-e-valore-delle-decisioni-della-corte-edu-osservazioni-a-prima-lettura-sulla-sentenza-della-corte-costituzionale-n-113-del-2011&catid=83%3Agiurisprudenza-interna&Itemid=129&lang=it Administrator rosella@econet.it <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=262&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=251&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:alessandra.montagna@unipg.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autori dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:alessandra.montagna@unipg.it">Mariangela Montagna </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->La Corte costituzionale, con la sentenza n. 113 del 2011, ha dato risposta ad un problema “aperto” sul fronte dei rapporti con l’ordinamento sovranazionale e la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo garantiti dalla CEDU. In particolare, da tempo vi è l’esigenza di predisporre nel nostro ordinamento un rimedio processuale idoneo a realizzare una restituito in integrum per il cittadino, leso nei suoi diritti fondamentali a seguito di un processo penale il cui svolgersi sia stato giudicato “non equo” dalla Corte EDU. Su questo tema, malgrado le sollecitazioni da più parti provenute, l’inerzia del legislatore si è perpetrata per lungo tempo. A fronte dell’evidente lacuna legislativa, perciò, si trattava di trovare una soluzione volta a rendere effettiva, sul piano interno, la decisione dei giudici sovranazionali che accerti la violazione di una norma convenzionale nell’ambito di un procedimento penale. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <table class="art_table1" border="0" align="center"> <tbody> <tr> <td><!--Tabella inserimento link--> <table class="art_table1_links" border="0" align="left"> <tbody> <tr> <!--Link ad articolo completo--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=262&amp;Itemid=160">articolo completo</a></td> </tr> <tr> <!--Link a sentenza di riferimento--> <td class="art_table1_links_pdf"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a class="doclink" href="https://diritti-cedu.unipg.it/index.php?option=com_docman&amp;task=doc_download&amp;gid=251&amp;Itemid=160">sentenza di riferimento</a></td> </tr> <tr> <!--Contatta l'autore // mail--> <td class="art_table1_links_mail"></td> <td class="art_table1_links_txt"><a href="mailto:alessandra.montagna@unipg.it">contatta l'autore</a></td> </tr> </tbody> </table> </td> <td><!--Tabella Autore--> <table class="art_table1_author" border="0" align="right"> <tbody> <tr> <td class="art_table1_author_int">Autori dell'articolo</td> </tr> <tr> <td class="art_table1_author_name"><a href="mailto:alessandra.montagna@unipg.it">Mariangela Montagna </a></td> </tr> </tbody> </table> </td> </tr> <tr> <td class="art_table1_contenuto" colspan="2"><!--Contenuto anteprima articolo-->La Corte costituzionale, con la sentenza n. 113 del 2011, ha dato risposta ad un problema “aperto” sul fronte dei rapporti con l’ordinamento sovranazionale e la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo garantiti dalla CEDU. In particolare, da tempo vi è l’esigenza di predisporre nel nostro ordinamento un rimedio processuale idoneo a realizzare una restituito in integrum per il cittadino, leso nei suoi diritti fondamentali a seguito di un processo penale il cui svolgersi sia stato giudicato “non equo” dalla Corte EDU. Su questo tema, malgrado le sollecitazioni da più parti provenute, l’inerzia del legislatore si è perpetrata per lungo tempo. A fronte dell’evidente lacuna legislativa, perciò, si trattava di trovare una soluzione volta a rendere effettiva, sul piano interno, la decisione dei giudici sovranazionali che accerti la violazione di una norma convenzionale nell’ambito di un procedimento penale. [...]<br /></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> <tr> <td></td> <td></td> </tr> </tbody> </table>