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Dati personali e tutela della vita privata
English Version
Autore dell'articolo
Valentina Colcelli
Dall’esame di alcune pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo relative all’art. 8 della Convenzione emerge in modo abbastanza chiaro l’intento dei giudici di Strasburgo di fare della norma richiamata uno strumento di “profonda” tutela della vita privata quando essa è sinonimo di intimità. Con il tempo la Corte ha ricompresso nella nozione di privacy anche la protezione dei dati personali ed il potere di controllo sulla circolazione delle proprie informazioni. La tutela della riservatezza e del trattamento dei dati personali inizia ad affermarsi in Europa proprio attraverso la lettura dell’art. 8 C.E.D.U. ad opera dei giudici di Strasburgo. Ciò nonostante, detta disposizione non abbia un contenuto specificatamente dedicato ai menzionati aspetti. I Giudici di Strasburgo si sono fatti portatori dell’esigenza di effettuare un “controllo successivo” e “di ultima istanza” (il ricorso individuale è, infatti, possibile, ex art. 35 della Convenzione, solo dopo l’esaurimento delle vie di ricorso interno), sul flusso delle informazioni in uscita dalla sfera privata dell’individuo verso l’esterno. Si sono poste così le basi per una positivizzazione del diritto al controllo consapevole su qualsiasi forma di circolazione delle proprie informazioni personali.[...]
 

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Intervista a Luisa Cassetti e Angela Di Stasi sul loro libro "Diritti e giurisprudenza. La Corte interamericana dei diritti umani e la Corte europea di Strasburgo" (Jovene Editore)

Audio integrale

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