Il velo islamico nei luoghi educativi, la Turchia e le sfide della laicità. |
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Gli aspetti problematici, che segnano il rapporto tra l’ordinamento giuridico statale e la libertà di religione nella complessa realtà turca, si rivelano un costante banco di prova anche per le decisioni della Corte europea dei diritti umani. La sfida cui i giudici di Strasburgo sono chiamati, nei casi nei quali è coinvolta la Turchia, è quella di contemperare due esigenze almeno in parte contrapposte. Da un lato, vi è la necessità del governo turco di mantenere in vita un modello di Stato democratico, laico, secolarizzato nelle sue istituzioni e pluralista, pur muovendosi entro i confini di un territorio la cui consistenza religiosa vede una stragrande maggioranza di musulmani e nel quale le spinte verso un ritorno alla legge coranica come diritto comune del Paese sono tuttora presenti e forti (lo ha dimostrato, alcuni anni fa, il caso del “partito islamico della prosperità”, Refha Partisi v. Turkey, ricorso n. 41340/98). In questa difficile, a volte conflittuale situazione, la Corte europea non può mostrarsi insensibile alle ragioni del governo. Basti ricordare, al riguardo, che tra gli obiettivi stessi del Consiglio d’Europa vi è la valorizzazione dei principi democratici negli ordinamenti nazionali europei; inoltre, non va trascurato il ruolo della Corte di Strasburgo nella complessa vicenda dell’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, ingresso in parte condizionato anche dalla dimostrazione, da parte delle istituzioni turche, di rispettare i fondamentali parametri di garanzia dei diritti umani sanciti dalla Convenzione di Roma. Con altrettanta attenzione, però, i giudici europei sono chiamati ad offrire risposte efficaci e coerenti alla domanda di tutela dei cittadini che desiderano esercitare liberamente il proprio credo religioso, manifestandolo nello spazio pubblico senza discriminazioni. Una delle forme in cui tale esigenza si esprime - talmente controversa nel dibattito a livello sovranazionale da divenire una sorta di simbolo politico dello scontro tra due diverse visioni della laicità - è quella che riguarda il rispetto della prescrizione religiosa (ma sul punto il consenso non è unanime) che impone l’uso del velo alle donne.[...]
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