Vita umana

Human Life

TOZZI C. – La tutela dei “detenuti vulnerabili” arriva da Strasburgo

Abstract

Con la sentenza in commento, la Corte europea dei diritti dell’uomo conferma l’ampia latitudine degli obblighi positivi di tutela preventiva discendenti dall’art. 2 Cedu, ribadendo l’onere, che grava sugli Stati, di proteggere la vita dei più deboli, ivi inclusi i detenuti (detenuti “vulnerabili”). In particolare, la decisione riguarda i profili di responsabilità dell’amministrazione carceraria e, dunque, dello Stato italiano per il suicidio del figlio dei ricorrenti, avvenuto nel 2001 mentre lo stesso si trovava ristretto nell’istituto di pena di Messina. Sebbene già nel 1995 gli fosse stato diagnosticato un complesso di disturbi della personalità definito “dramatic cluster”, non era stata riconosciuta all’interessato un’incompatibilità con il regime carcerario, tanto che il detenuto aveva trascorso alcuni periodi all’interno dell’istituto di Augusta e altri in un ospedale psichiatrico giudiziario. In particolare, nel 1999 era stato sottoposto a osservazione psichiatrica presso l’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto, per poi tornare nell’istituto di pena. Nel 2000 le sue condizioni psichiche si erano aggravate, come dimostrato dai ripetuti atti di autolesionismo e da alcuni tentativi di suicidio che portarono nuovamente al suo ricovero presso l’OPG. Qualche tempo dopo, però, per poter partecipare al processo che si stava svolgendo a suo carico, fu tradotto nell’istituto penitenziario di Messina e lì continuò a perpetrare atti di autolesionismo e a non seguire le prescrizioni farmacologiche.[…]

With the judgment under review, the European Court of Human Rights returns to the issue of States’ obligations to protect the lives of “vulnerable” individuals. In particular, the Court goes so far as to condemn Italy for violating Article 2 ECHR from a substantive standpoint by failing to do everything possible to prevent the suicide of a detainee. The purpose of the paper is to acknowledge the jurisprudential approaches on this issue and the related actions – admittedly, of little consequence – of the national legislature..[…]

VANNUCCINI S. – «Memento mori» («secundum voluntatem medicorum et sententiam iudicum»). Il caso francese di Vincent Lambert

Abstract

The case of Vincent Lambert refers to the withdrawal of artificial nutrition and hydration of a French patient in a state characterized as «minimally conscious plus», according to the decision taken by the doctors in charge of him, first confirmed by the Conseil d’État and then by the ECtHR, but in the absence both of advance directives drawn up by the patient and of a person of trust within the meaning of the relevant provisions of the Public Health Code, and also with the opposite opinion of his parents and other family members.
This case is not only a patient’s case, but also a question about the death, that of a young man in the incapacity to express its will. This case, and the questionable national and European rulings, reopen a debate never ceased in France, as in Europe as a whole, about the rights of patients and their representatives, the duties of care and assistance, the distinction between treatments and vital treatments, the full protection of human frailty, the unavailability of one’s own bodily life.[…]

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