Autore: Rosella Alunni

CANONICO M. – Crocifisso nelle aule scolastiche: obbligo, divieto o facoltà?

Abstract

Il contributo prende in esame la sentenza della Corte di Cassazione, pronunciata a Sezioni unite, che, nell’ambito di un procedimento disciplinare a carico di un docente, si occupa della questione concernente la legittimità della presenza del crocifisso nelle aule della scuola pubblica. La decisione, pur reputando che siano ancora formalmente in vigore le disposizioni di natura rego-lamentare che impongono l’affissione di detto simbolo, adotta delle stesse un’interpretazione ori-ginale, che supera la previsione dell’obbligo di esposizione del crocifisso legittimandone comun-que la presenza su base volontaria, frutto di libera scelta degli alunni, con eventuale possibile esposizione anche di altri simboli religiosi. La soluzione prospettata solleva tuttavia varie perples-sità, soprattutto in ordine alla conciliabilità della soluzione prospettata con il principio di laicità dello Stato e la tutela della libertà religiosa dei soggetti interessati.[…]

This article examines the judgment of the It. Court of Cassation, handed down in unified session, which, in disciplinary proceedings against a teacher, deals with the question of the legiti-macy of displaying crucifixes in state school classrooms. Although the decision held that the pro-visions of a regulatory nature requiring the display of the crucifix were still formally in force, it adopted an original interpretation of them, which went beyond the requirement to display the crucifix, legitimising its presence on a voluntary basis, the result of a free choice by the students, with the possible display of other religious symbols. The proposed solution does, however, raise a number of concerns, especially as regards its compatibility with the principle of the secularity of the State and the protection of the religious freedom.[…]

PIERONI S. – TUTELA DELLA RISERVATEZZA E ANONIMIZZAZIONE DELLE SENTENZE: LE DIVERSE SOLUZIONI DELLE CORTI.

Abstract

La diffusione di tecnologie informatiche e mezzi di comunicazione telematici consente una sempre più rapida circolazione di dati e informazioni, rappresentando sempre più nuove e potenziali minacce per il diritto alla riservatezza dei soggetti cui le informazioni ineriscono, sì da richiedere garanzie sempre più stringenti.

La tutela della riservatezza dei dati personali interessa anche le decisioni giudiziarie pubblicate sui siti internet istituzionali delle magistrature e disciplinata da una normativa volta a trovare un punto di equilibrio tra due contrapposti interessi: quello della riservatezza dei soggetti che si trovano coinvolti in una controversia giudiziaria e quello della trasparenza e pubblicità della funzione giudiziaria. Difatti molti Giudici[1] rendono liberamente accessibili al pubblico le proprie decisioni, ponendosi così la questione dell’oscuramento dei nominativi degli interessati, non solo in presenza di dati considerati sensibili, ai fini della protezione della riservatezza delle parti e dei terzi interessati dal giudizio. Questione che si pone anche a fronte dell’uso crescente dei comunicati stampa, da parte delle giurisdizioni superiori, per rendere note le decisioni più significative che vengono adottate.[…]

 

RIZZO A. – La crisi pandemica e la nuova centralità delle politiche sanitarie europee alla luce della disciplina “EU4Healt”

Abstract

Sommario: Premessa. – 1. Le competenze dell’Unione in campo sanitario. – 1.1. Le competenze dell’Unione. – 1.2. Le basi giuridiche dei trattati. – 2. Politica sanitaria e libertà fondamentali. – 2.1. Libera circolazione dei beni. – 2.2. Libera prestazione dei servizi e diritto di ricevere cure “transfrontaliere”. – 3. Il diritto alla salute nel sistema dell’Unione. – 3.1. Diritto alla salute e libertà fondamentali. – 3.2. Il diritto alla salute nella dimensione nazionale e dell’Unione. – 3.3. Il diritto alla salute nella dimensione internazionale e dell’Unione. – 4.  La crisi pandemica e il commercio internazionale. – 4.2. L’accesso a farmaci essenziali nell’OMC e nell’Unione. – 4.3. Politica commerciale comune e prodotti in campo sanitario. – 5.  L’attualità delle politiche sanitarie e vaccinali nell’Unione. – 5.1. Questioni di competenza giurisdizionale emergenti dai nuovi contratti della Commissione per la distribuzione dei vaccini anti-Covid. – 5.2. Le competenze dell’Unione alla luce dell’Emergency Support Instrument. – 6. Verso il nuovo regolamento “EU4Health”.

L’affastellarsi tumultuoso di eventi e commenti di questi giorni sicuramente e in tutti sensi “memorabili” spinge chi ha sin da giovane età seguito studi sul funzionamento dell’Unione europea a offrire qualche sponda di riflessione, pur nella consapevolezza della modestia del contributo possibile. Sorge comunque una qualche forma di esigenza etica affinché si tenti almeno di calare l’approccio teorico e formalistico degli istituti giuridici riguardanti il funzionamento dell’Unione nell’urgenza di un periodo particolarmente critico, immaginando qualche possibile soluzione “a diritto costante” oppure favorendo un processo di riforme che sembrano per molti versi urgenti.

Mentre le questioni di carattere economico restano al centro del dibattito politico, non pare da tutti affrontata in maniera sufficientemente chiara la questione – che pure assume carattere istituzionale – della cooperazione tra Stati membri dell’Unione europea nel settore delle politiche sanitarie. […]

NULLO L. – Il caso Viola c. Italia: verso il tramonto dell’ergastolo ostativo?

Abstract

The European Court of Human Rights, with the sentence Viola v. Italy, established the incompatibility of perpetual life imprisonment with art. 3 C.E.D.U., according to which «no one can be subjected to torture or to inhuman or degrading treatment». […]

Con una sentenza particolarmente attesa, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha sancito l’incompatibilità dell’ergastolo ostativo con l’art. 3 C.E.D.U., in base al quale «nessuno può essere sottoposto a tortura né a trattamenti inumani o degradanti».
Oggetto di censura è stata l’equazione teorica tra rifiuto di collaborare e presunzione assoluta di pericolosità del condannato, cioè proprio la nota più caratterizzante l’ergastolo ostativo, ritenuta contraria alla finalità risocializzante della pena.
Corte EDU, sent. 13 giugno 2019, Viola c. Italia, in www.echr.coe.int. […]

PELLI L. – Obbligo di motivazione e declaratoria di inammissibilità del ricorso in cassazione: cerchi concentrici o prospettive conflittuali? La Corte EDU condanna l’Italia

Abstract

With this judgment, the ECHR condemned Italy for violation of the rules of procedural fairness. In particular, the applicant complained about the failure of the Italian Court of Cassation to take a position on a point, which he considered decisive for the purposes of his defence, namely the retroactive application of the most unfavourable criminal law, which precluded Mr. Felloni from having the generic mitigating circumstances recognized. Having acknowledged this lack of motivation, the Court of Strasbourg found that the decision of the Italian Court of Last Instance is a violation of the fundamental principle of the obligation to state the reasons, therefore unfair. […]

La Corte EDU, pronunciandosi su un ricorso sollevato da un cittadino italiano processato per guida in stato di ebbrezza, ha condannato l’Italia all’unanimità per violazione dei principi di equità processuale convenzionale in quanto la Corte di cassazione interna ha del tutto omesso di pronunciarsi su di un motivo del ricorso di non scarsa importanza. Tale arresto interpretativo della Corte di Strasburgo offre la possibilità di svolgere alcune considerazioni sull’equità processuale declinata insieme all’estremo rilievo dell’obbligo di motivazione. […]

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